Noi del settore edile come possiamo partecipare al cambiamento che non sarà, ma deve già’ essere per salvare le risorse della Terra e i cambiamenti climatici che sono un pericolo per tutti?
Puntare al totale riutilizzo dei materiali da costruzione e demolizione. I rifiuti speciali prodotti in Italia come sottolinea l’Ispra nel suo rapporto 2016 –con dati riferiti al 2014- sono oltre quattro volte superiori a quelli urbani. Nel 2014 a fronte di circa 130,6 milioni di tonnellate di speciali (erano 124,4 nel 2013, +6,2%), suddivisi in 121,7 milioni di tonnellate di non pericolosi e 8,8 di pericolosi. Ai settori dei rifiuti delle costruzioni e demolizioni è imputabile la produzione del 39,7% del totale riferito ai rifiuti speciali. Si tratta di un flusso di rifiuti che comprende molti materiali: dal cemento armato ai mattoni, dai telai delle finestre ai vetri, dai cavi del circuito elettrico alle tubazioni, dalle ceramiche all’asfalto. Un vero disastro ambientale!
Legambiente nel suo secondo Rapporto dell’Osservatorio Recycle dello scorso giugno ribadisce che oggi non esistono più motivi tecnici, prestazionali o economici che possano essere utilizzati come scuse per non utilizzare materiali provenienti da riciclo nelle costruzioni.
Attualmente i rifiuti generati durante le operazioni di costruzione e demolizione vengono sì recuperati al 90%, , ma si tratta di applicazioni di basso livello: come sottofondazione stradale o come materiale di riempimento nelle opere di ingegneria idraulica e civile. Per dare un contributo a questo cambio di rotta è nato due anni fa Repurpose ,un progetto che fornisce consulenza sulle possibilità di riutilizzo di questi materiali a architetti, costruttori e ai loro clienti. Repurpose ha creato una rete che conta ora circa 200 imprese e che ha all’attivo oltre dieci progetti avviati. E’ stata creata un piattaforma on-line che rende possibile la ricerca l’acquisto e la vendita di tutti i materiali che si rendono disponibili da una demolizione e che possono essere impiegati in un progetto di costruzione pianificando le azioni prima che i lavori abbiano inizio.
La piattaforma favorisce il riutilizzo in due modalità:
– compravendita di materiale che assolve alla funzione originaria nel secondo utilizzo
– compravendita di materiale che trova un diverso impiego.
L’economia circolare è una logica che deve entrare negli stili di vita e di pensiero di tutti, essa ha lo scopo di separare la crescita economica dallo sfruttamento delle risorse naturali e degli ecosistemi, utilizzando le suddette risorse in modo più efficace e proficuo. È un aspetto trainante per l’innovazione nel settore del riutilizzo di materiali, componenti e prodotti e per lo sviluppo di nuovi modelli di business.
Il ruolo della progettazione in un’economia circolare è di primaria importanza. Le aziende dovranno collaborare con i progettisti per sviluppare nuovi design per i prodotti e i servizi che tengano conto del ciclo di vita. E gli ordini professionali e gli enti di formazione formino i tecnici con Corsi di qualità per edificare e formare gli iscritti e creare nuove competenze, suggeriscono gli economisti.