Per far fronte al considerevole aumento dei prezzi dei materiali, sia la stazione appaltante che l’appaltatore possono proporre l’adozione di una variante in corso d’opera che assicuri risparmi da utilizzare esclusivamente per compensare i costi più onerosi e a condizione che essa non alteri la natura del contratto e non pregiudichi la funzionalità dell’opera.
Lo ha confermato l’ ANAC con il Parere di Funzione Consultiva dell’11 gennaio 2023, n. 67, reso a una stazione appaltante che aveva chiesto chiarimenti in relazione a un appalto di lavori bandito a dicembre 2021 e con termine per la presentazione delle offerte a gennaio 2022, per il quale è stato richiesto un parere su quale istituto applicare ai fini della revisione/adeguamento prezzi, tra quelli contemplati nel Decreto Aiuti ( D.L. n. 50/2022) e nel Decreto Sotegni-Ter (D.L. n. 4/2022), in considerazione dell’eccezionale aumento dei prezzi dei materiali rispetto a quelli considerati in sede d’offerta.